Lo stemma della città di Pozzuoli è stato sempre una sorta di oggetto alquanto misterioso e perciò particolarmente controverso. Molteplici le questioni sorte intorno ad esso. Diverse e divergenti le risposte date. Quando è nato? Chi lo ha partorito? Erano, in origine, di aquile o di galli le teste dei volatili raffigurate sopra? Cosa rappresentavano? Quale quindi lo stemma da adottare da parte del Comune? A questi interrogativi, sul finire del XIX secolo, cercarono una soluzione due studiosi locali: Luigi de Fraja Frangipane e l’abate Giuseppe de Criscio. Per il de Fraja Frangipane le teste dei pennuti disegnate sull’arme di Pozzuoli erano sicuramente di aquile e alludevano ai sette martiri cristiani decapitati a Puteoli nel 305: Procolo, Gennaro, Sosso, Acuzio, Desiderio, Eutichete e Festo. Secondo il de Criscio, invece, erano di galli le teste dello stemma puteolano e rappresentavano gli amministratori della città. Solo una disputa accademica la loro? Niente affatto.
L’anno dello scontro, decisivo per la scelta dello stemma da innalzare da parte della Città di Pozzuoli – quello attualmente adottato (stemma del de Fraja Frangipane) -, fu il 1898. Alla fine vinsero i “Seguaci delle Aquile” che, con alcune mosse ben congegnate, riuscirono a ribaltare a loro favore il risultato di una battaglia che ai “Seguaci dei Galli” sembrava già vinta.
Ma i dubbi e gli interrogativi sul “vero” stemma di Pozzuoli sono oggi fugati? Purtroppo, no.